Venticinque anni di storia

Premi di Studio “Giovanni Zampese”: oltre cinquemila i riconoscimenti attribuiti…
 

Mi stupisce vedere come un istituto di credito pensi a noi, riconosca i nostri sforzi e investa sui nostri sogni. Clara

Per ricordare Giovanni Zampese, il presidente che per 35 anni aveva guidato la Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù con passione e autorevolezza, nacque l’idea di intitolare a lui un’iniziativa specificamente rivolta ai più giovani: così furono ideati i Premi di Studio, il 15 dicembre 1998.
La sua particolare attenzione ai ragazzi, la fiducia che riponeva nelle nuove generazioni e nella loro capacità di infondere energia ed entusiasmo in ogni avventura intrapresa non poteva che essere celebrato con una manifestazione dedicata a loro, che ne riconoscesse l’impegno nello studio e l’eccellenza raggiunta al termine del percorso scolastico e accademico.

Ringrazio moltissimo la BCC Cantù per quel Premio di… qualche anno fa: una bella tradizione che mi ha gratificato – e continua a gratificare i ragazzi brillanti di oggi. Maddalena

Prima edizione: 1999. Ragazzi premiati: dodici. Erano solo gli esordi di un’iniziativa che sempre più è cresciuta nei numeri e per popolarità sul territorio, tanto da diventare una tradizione consolidata anche per chi non conosce ancora la BCC di Cantù.
Da allora, abbiamo attribuito 5.531 premi, per oltre 2 milioni e settecentosettantamila euro assegnati nelle venticinque edizioni passate. Cifre da capogiro, in cui sono compresi tutti i livelli d’istruzione: laureati, maturati e licenziati dalla scuola professionale e dalla secondaria di I grado.

Cosa ha rappresentato il Premio? Sapere che anche qualcun altro, la “società”, stava riconoscendo il merito di qualcosa che io avevo fatto. Miriam

Rinnovare l’iniziativa ininterrottamente da 25 anni significa credere fortemente in quanto idealmente tramandato dal dottor Zampese: nei giovani e nella cultura c’è la forza di un popolo, e noi della BCC di Cantù abbiamo grandi aspettative nei confronti delle nuove generazioni. Per questo decidiamo, ogni anno, di gratificare concretamente gli studenti meritevoli, quelli che in ogni tipo di scuola hanno dato il meglio di sé.

Quando mi fu attribuito il Premio ero ovviamente felice del traguardo raggiunto: era una cosa mia, ma rappresentava anche un modo per dire “Qualcun altro riconosce il mio valore”. Anna

Il loro numero cresce di anno in anno (312 sono solo i premiati della venticinquesima edizione, quella del 2023) ma, se dovesse aumentare, la BCC di Cantù non si tirerebbe indietro, perché premiare giovani capaci è un investimento: sul loro futuro e sul futuro di tutti.

La Cassa Rurale non mi ha chiesto: cosa fai? Con il Premio mi ha detto: Forza, noi ci siamo. Ti fa sentire parte della BCC. Poi, quando sei più grande, ne capisci il senso. Luca

Con il Premio “Zampese”, possiamo vantarci di scoprire e riconoscere le eccellenze scolastiche, i ragazzi capaci e meritevoli, celebrandoli durante una cerimonia straordinaria, abitualmente ospitata dalla Sala Convegni “Giovanni Zampese” durante una o più serate, di fronte a genitori, parenti e amici emozionati e sorridenti.

Ricevere il Premio è stato importante e mi ha rafforzato nelle mie convinzioni, nel credere in me stesso e nelle mie capacità, nel cercare di guardare avanti con fiducia. Davide

La consegna dei premi si è ripetuta anche nel 2020 e nel 2021, ma in modalità “a distanza”: presso il “Teatro San Teodoro”, davanti a una platea vuota, il nostro presidente ha elencato tutti i nomi dei giovani premiati. E i premiati, ognuno davanti al proprio pc, tablet o cellulare, hanno partecipato virtualmente in live streaming a questa cerimonia particolare.
Nella sala del “Teatro San Teodoro”, con noi, c’erano tutti.

Sapere che dietro questo Premio ci sono tante persone – anche solo simbolicamente – e che rappresenta
un riconoscimento pubblico, è sicuramente un punto di partenza e uno sprone per il futuro.
Mattia

E poi finalmente nel 2022, per la XXIV edizione, siamo tornati in presenza e nella nostra Sala omonima.
E’ stato un mix di emozioni potersi rivedere di persona e cogliere la gioia, la soddisfazione e l’orgoglio negli occhi dei ragazzi, ma soprattutto in quelli di genitori e parenti che li hanno accompagnati lungo il percorso.

Numerosi sono stati gli ospiti speciali nel corso delle edizioni, le “guest stars” che hanno voluto fare compagnia sul palco della Sala Zampese (o del “San Teodoro”) al padrone di casa Angelo Porro, e omaggiare con la loro presenza tanti giovani eccezionali, offrendo loro qualche consiglio perché questo traguardo, già così importante, si potesse rivelare la base di partenza per spiccare il volo. Ognuno ha portato un po’ della propria esperienza di vita e l’ha volentieri regalata a chi ha saputo ascoltarli: l’incredibile racconto di Ian Sagar e Alessandro Camagni, rispettivamente protagonista e autore del libro Torneresti indietro?, la promessa mantenuta di Stefano Sergeant, tornato per due sere consecutive per darci saggio del suo talento al violino, la narrazione per immagini delle Paralimpiadi di Londra da parte degli artefici del volume Paralympic Emotion, Andrea Butti, Dino Merio e Marco Brienza, e la capacità di reinventarsi di Roberta Amadeo, straordinaria atleta iridata dell’handbike.
O ancora, che dire del toccante video-intervento della sociologa Chiara Giaccardi, che con le sue parole ha saputo, in una situazione di emergenza come quella legata alla pandemia che ha messo alla prova la stabilità e le certezze degli studenti, instillare nuove idee nelle giovani menti degli ascoltatori; e dell’eccezionale presenza di Carlo “Charly” Recalcati, nostro amico, coach e fonte di ispirazione da sempre.
Ed è impossibile non soffermarsi nel ricordo delle sempre accorate parole di Maria Zampese, che ci ha sempre tenuto ad essere presente per congratularsi di persona con le talentuose nuove generazioni, e che purtroppo non avremo più occasione di ascoltare.

Come diceva un grande antropologo “Ci sono persone capaci di attraversare le difficoltà e andare avanti senza il sostegno di nessuno… io non sono tra questi”. Mi riconosco in lui: non fosse per le persone che mi hanno sostenuto, avrei probabilmente mollato. Jacopo

Per esprimere quello che il Premio di Studio “Giovanni Zampese” ha rappresentato per alcuni premiati del passato abbiamo voluto riportare direttamente le loro parole, dalle quali si percepisce l’importanza di vedere riconosciuti i propri sforzi al termine di un cammino fatto di sacrifici e impegno, sia da parte loro che di genitori, amici, parenti e fidanzati che, con la loro presenza e il costante sostegno, sono sempre stati loro vicini fino al traguardo.

I nostri genitori hanno sempre appoggiato le nostre scelte e ci hanno sempre incoraggiato a non smettere di sognare, purché in modo consapevole e responsabile. Sara

I Premi di Studio “Giovanni Zampese” sono un fiore all’occhiello della nostra banca, che da quasi venticinque anni mantiene viva questa tradizione e la consolida sul territorio dando la possibilità ai meritevoli di conseguire una gratificazione che si sono guadagnati grazie ai loro sforzi nello studio.

Sforzi che nella XXV edizione abbiamo voluto sottolineare mostrando un video dal titolo "Ti ricordi...". L'intento  era quello sì di festeggiare i traguardi raggiunti, ma anche quello di far ricordare tutti i momenti vissuti per arrivare fino a qui.

In conclusione, facciamo nostre le parole di Luca, che di Premi di Studio se ne intende, avendone ottenuti ben quattro:

Guardate con fierezza al futuro, memori di quello che avete fatto, e ce la farete anche domani.