26/03/2024
Ecuador, e non solo: le parole del presidente e del direttore dal numero 57 di Concordia

In un periodo storico dominato da paure e violenze, dalle (consuete) incertezze sul futuro, dalla stupidità dell’uomo che insiste nel voler risolvere i “problemi” con sanguinose (e costosissime) guerre (sì, la storia non ha insegnato niente), riceviamo una lettera dall’Ecuador, scritta dal nostro amico Bepi Tonello. La trovate a pagina 58. La lettera è indirizzata a Presidente, Membri del Consiglio di Amministrazione, Direttore Generale della CRA Cantù, ma, nella sostanza, è rivolta a tutti i Soci della nostra Banca.

Non è la prima volta che Bepi Tonello ci scrive e nemmeno è la prima volta che parliamo di lui e dell’Ecuador su Concordia. Questa volta però le sue parole, che sono di ringraziamento per l’aiuto dato all’aumento del capitale sociale di Codesarrollo, acquistano un valore particolare.

Scrive Tonello: “Il vostro contributo ci arriva quando l’Ecuador sta vivendo una situazione politica, sociale ed economica molto delicata. Il narcotraffico internazionale ha messo piede nel paese, provocando incertezza e paura. L’aspetto più triste è che, specialmente nelle regioni bagnate dall’Oceano Pacifico, sta arruolando giovani, che si sentono abbandonati dallo Stato, perché non possono studiare e non hanno un lavoro. Altri giovani, uomini e donne, prendono la strada dell’emigrazione verso i paesi del nord del mondo.”

E continua: “Sono però moltissime le persone che apprezzano il dono della pace, che si sforzano per generare nuovi posti di lavoro nelle loro comunità e quartieri suburbani, che accettano le sfide di organizzarsi, di imparare una professione, di produrre di più e meglio, di mettere i loro prodotti e servizi sul mercato nazionale e internazionale con qualità e identità.

Il vostro contributo per l’aumento del capitale sociale noi riusciamo a moltiplicarlo quasi per 10, grazie alla raccolta che possiamo fare sul territorio ecuatoriano e ai pool di credito, di cui anche voi siete protagonisti.

Vi ringraziamo di cuore per tutto. Sentiamo che, assieme alle risorse che ci mettete a disposizione, voi ci regalate amicizia e fiducia.”

Le parole di Bepi Tonello mettono in evidenza un aspetto fondamentale dell’attività bancaria, che vale in Ecuador quanto in Italia, cioè la consistenza del “capitale sociale” (che nel nostro bilancio si chiama “patrimonio”) che è il pilastro sul quale si costruisce la capacità di sostenere le economie locali. Nel sistema del credito cooperativo non abbiamo altri modi per continuare sulla strada dello sviluppo, non possiamo rivolgerci ai “mercati” per cercare capitali (spesso offerti da finanziatori attenti solo ai propri interessi). Dobbiamo avere un patrimonio capiente per le attività che vogliamo svolgere. Un patrimonio che significa anche “solidità”. Da questo lato possiamo dire che la nostra Banca, non è una novità, dispone di un patrimonio rilevante (al 31 dicembre 2022 era di 342 milioni e, dopo l’assemblea di quest’anno, si incrementerà ulteriormente con il risultato dell’esercizio 2023). In Ecuador a volte si fa più fatica e occorre cercare l’aiuto di chi la cooperazione la vive e la pratica ed è in grado di donare senza chiedere nulla in cambio se non l’impegno a costruire un pezzetto di mondo migliore. Per questo Bepi Tonello chiede sostegno al Credito Cooperativo italiano e per questo noi gli siamo vicini. Grazie anche al nostro aiuto sappiamo che diventa meno difficile, in Ecuador, “generare nuovi posti di lavoro, imparare una professione, produrre di più e meglio”.

Passando dal sud del mondo a casa nostra, potremmo dire che alcuni temi sono comuni: il lavoro, la produzione di qualità, un futuro incerto per molti giovani.

Da parte nostra, non potendo risolvere da soli i veri problemi dell’umanità (che non sono rappresentati solo dall’emergenza ambientale/climatica ma anche dall’emergenza sociale) cerchiamo di far bene il nostro “mestiere” di banca cooperativa. Tanto abbiamo fatto, tanto rimane da fare, sia per dare il miglior supporto all’economia “piccola” e alle famiglie, ma anche per sostenere investimenti e sviluppo di aziende grandi. Il patrimonio non ci manca, l’abbiamo ricordato poco fa, e la volontà nemmeno. Lo dicono i “macronumeri” della Banca, che nel 2023 è cresciuta di oltre 300 milioni di euro in termini di prodotto bancario lordo (raccolta diretta, indiretta e impieghi) toccando i 6,2 miliardi complessivi, ha aperto due nuove filiali a Rovello Porro e a Saronno (che stanno crescendo con costanza e secondo le attese), ha supportato imprese e famiglie con la concessione di mutui per investimenti e per la casa. L’inizio del 2024 ha visto il “trasloco” della filiale di Lomazzo, prima dislocata a Manera, al centro città, in locali luminosi e adatti alle nuove forme di assistenza e consulenza alla clientela che i tempi d’oggi richiedono.

sembrare una scelta controcorrente aprire nuovi sportelli o spostarne altri in un periodo storico segnato dalla “desertificazione bancaria”, cioè da banche che chiudono le agenzie e rendono del tutto virtuale il rapporto con il cliente. A noi sembra invece che, accanto agli strumenti informatici più moderni, la relazione tra persone sia un valore da preservare. Lo sa il presidente che scrive queste righe, lo sa il direttore generale che le firma insieme a me, lo sanno soprattutto le nostre “ragazze” e i nostri “ragazzi” (data la mia età li vedo tutti giovani) che affiancano ad una solida formazione scolastica una altrettanto solida preparazione professionale. E ai quali, soprattutto, non manca mai il sorriso con il quale accolgono i soci e i clienti che entrano in banca.

In un mondo che sembra votato a parlare solo di Intelligenza Artificiale (peraltro utilissima in molti campi), ci piace immaginare che l’Intelligenza Umana, con le sue intuizioni, emozioni, passioni, simpatie, ricerca della bellezza e desiderio di cooperare per costruire un futuro migliore, abbia ancora tanto da dire e da fare.

Le pagine di questo numero di Concordia lo ribadiscono con forza.