27/09/2023
La prossimità nell'era digitale: le parole del direttore dal numero 55 di Concordia

Da tempo si parla e si scrive di “desertificazione bancaria” – lo abbiamo fatto anche noi su queste pagine – discutendo di cause e conseguenze. La diminuzione degli sportelli bancari è peraltro accompagnata da sempre migliori soluzioni informatiche che permettono ai clienti di “andare in banca” senza andarci fisicamente.

In questo panorama di cambiamento continuo emerge, riconosciuta da più parti, la diversa visione politica e strategica delle banche di credito cooperativo che, per le loro caratteristiche di banche di comunità con finalità mutualistiche, svolgono un ruolo differente a sostegno delle economie dei territori. Del resto, le recenti aperture delle filiali di Rovello Porro e Saronno della nostra BCC vanno proprio in questa direzione.

Tralasciando le motivazioni che stanno alla radice della minor presenza fisica bancaria sui territori (riduzione di costi del personale, contenimento delle spese fisse relative agli immobili, conservazione/raggiungimento di una redditività ritenuta “adeguata” dalle società di rating), occorre sottolineare che, negli anni più recenti, la trasformazione digitale ha registrato, complice anche la vicenda Covid del 2020, un’impennata non prevedibile in così breve tempo.

o non Covid, la tendenza era comunque chiara, innescata dal cambiamento culturale in corso, dalle abitudini di vita, dalla disponibilità di una sempre maggiore potenza di elaborazione dati e di una rete di connessioni wireless ad alte prestazioni.

Il credito cooperativo non fa eccezione e da tempo si interroga sull’evoluzione dei modelli distributivi, in particolare quelli relativi all’internet banking e al rapporto di convergenza tra canali virtuali e reti fisiche.

A questo proposito, uno studio condotto dalla Professoressa Elena Beccalli, Direttore del Centro di Ricerca sul Credito Cooperativo e Preside della Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, mette in evidenza la biodiversità del sistema bancario, che va intesa come presenza di una varietà di operatori con dimensioni, modelli di business, complessità e finalità differenti. La ricerca sottolinea inoltre il ruolo positivo del credito cooperativo, che si concretizza con azioni volte alla riduzione delle diseguaglianze di reddito, allo sviluppo delle comunità locali e alla sostenibilità sociale per effetto della distribuzione dei risultati economici al territorio di appartenenza.

L’aspetto che più interessa, tuttavia, è quello che qualifica le BCC come banche di relazione, con un rapporto privilegiato, rispetto agli altri operatori bancari, con il territorio e le comunità locali.

Il presupposto della prossimità, ossia la vicinanza geografica e la forte relazione con il territorio, prosegue la ricerca, torna ad essere considerato positivamente in quanto fattore in grado di favorire stabilità, inclusione finanziaria e coesione sociale. Il riferimento diretto è quindi anche a quel bene immateriale e prezioso che è la “fiducia” di cui le BCC sono portatrici e che permetterà, con opportuni investimenti e riqualificazioni del personale, di trarre significativi benefici dalla digitalizzazione nei consolidati rapporti con la clientela.

I risultati di quest’analisi ci confortano nel continuare ad orientare la clientela verso l’utilizzo del canale digitale della nostra Banca, che ha il nome di RelaxBanking, senza dimenticare che il canale “fisico” rimane un punto fermo del nostro modo di operare. E chi non avesse ancora confidenza con lo smartphone “ad uso bancario” troverà in ogni filiale l’opportuna assistenza e la consueta disponibilità dei colleghi.