14/12/2022
Relationship banking: le parole del presidente dal numero di Dicembre di Concordia

Mi scuso per il titolo in inglese, ma è scritto così nel programma del Convegno che la Federazione Lombarda delle BCC ha organizzato, come consuetudine, lo scorso mese di ottobre, con il titolo “Prospettiva Intergenerazionale - Il ruolo delle Banche di Comunità nella sfida demografica”.
Il tema è stato sviluppato da una dozzina di relatori, tra cui docenti universitari, ricercatori, rappresentanti del Credito Cooperativo e giovani soci, in cinque punti. Ne cito due:
-    Il Paese domani: gli effetti del “degiovanimento” su società e mercato
-    Efficienza, redditività e relationship banking: la ricerca scientifica a sostegno dei tratti distintivi delle BCC da cui pesco due parole: degiovanimento e, appunto, relationship banking.
Di “degiovanimento” ha parlato Alessandro Rosina, docente di Demografia e Statistica sociale all’Università Cattolica di Milano, con analisi che inducono qualche apprensione. Un dato su tutti: nel 2008 in Lombardia si sono registrate 96.428 nascite, scese a 71.782 nel 2019, con una diminuzione costante anno dopo anno.
Il termine “degiovanimento”, coniato dallo stesso prof. Rosina, è in sostanza il contrario di “ringiovanimento”, che si ha quando in una popolazione aumenta il peso delle nuove generazioni. Nel caso opposto si parla solitamente di “invecchiamento” che però porta a concentrare più l’attenzione sulla crescita della popolazione anziana e meno invece sulla riduzione della popolazione giovanile. Il rischio è che al degiovanimento demografico corrisponda anche un degiovanimento sociale, vale a dire una perdita di peso e di importanza delle nuove generazioni. Per contrastare questo rischio bisogna agire per rendere i giovani protagonisti dei processi di sviluppo del territorio. Su questo punto Rosina ha proposto alcune riflessioni, che tralascio per lasciare spazio alla sua conclusione:
Ne “Le città invisibili” di Italo Calvino, Marco Polo spiega a Kublai Khan che a sostenere il ponte non sono le singole pietre ma la linea dell’arco. Eppure, il veneziano si mette a descrivere le caratteristiche e la collocazione più consona di ogni singola pietra. Kublai Khan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge: “Perché mi parli delle pietre? È solo dell'arco che mi importa".
E Polo risponde: “Senza pietre non c'è arco”.
I membri delle nuove generazioni sono le singole pietre attraverso le quali una società costruisce il proprio ponte verso il futuro. Senza tali pietre e senza una linea coerente di sviluppo che consenta a ciascuna di trovare la collocazione più adatta, il ponte rimane incompiuto.

Vengo al titolo in inglese per scriverlo in italiano: banca di relazione. Credo che la parola “relazione” dica tutto, senza bisogno d’altro. Dal corposo materiale presentato al convegno su questo punto, riprendo solo la conclusione di Andrea Viola, ricercatore in Economics: “I nostri risultati mettono le filiali bancarie sotto una luce diversa, sottolineando come possano essere ancora efficaci nonostante i miglioramenti tecnologici e l’evoluzione bancaria degli ultimi anni, almeno in un’economia caratterizzata da una forte presenza di PMI”.
In BCC Cantù potremmo dire “lo sapevamo”, ma avere il conforto di analisi e studi specifici porta a concludere che l’apertura di nuove filiali, di cui scrive il direttore nella pagina a fianco, è una decisione coerente e che darà buoni frutti.
Sta per terminare un anno che non sapremmo come definire. E nemmeno sappiamo quando finirà la guerra iniziata il 24 febbraio (quasi un anno fa!) con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Conosciamo però le tragedie umane che ogni guerra porta con sé e i ricatti e le speculazioni che accompagnano i conflitti armati.
La speranza che la luce del Natale aiuti “i potenti” a trovare presto una soluzione a questo dramma è l’augurio che, insieme ai vicepresidenti Gianbattista Lanzi e Paolo Bernasconi, ai consiglieri e ai sindaci della nostra BCC, formulo ai colleghi, ai clienti e a tutti i soci.