Per chi non ha potuto partecipare all’Assemblea del 9 maggio e non ha trovato il modo di leggere la Relazione al Bilancio pubblicata sul sito della Banca, ecco le parole con le quali abbiamo aperto i lavori assembleari a Lariofiere.
“Care Socie, cari Soci,
le imprese cooperative sono diffuse praticamente in tutti i continenti, operano in quasi tutti i settori e hanno assunto un peso rilevante nelle economie.
In Italia, sette bicchieri di latte su dieci provengono da latterie cooperative; sei bicchieri di vino su dieci escono da cantine cooperative. Ventitré euro su cento prestati dalle banche italiane alle imprese fino a venti dipendenti sono erogati dalle BCC.
Uno sportello bancario su cinque appartiene a una BCC: è la rete più numerosa e capillare del Paese, con il 31% degli sportelli collocato nelle aree interne e unica presenza in 765 Comuni. I soci e le socie delle BCC sono quasi 1,5 milioni.
Il sistema della mutualità bancaria è tra i più solidi del nostro Paese e in Europa, con un patrimonio complessivo di 26 miliardi di euro, il 96% del quale composto da capitale di qualità primaria.
Questi risultati sono il prodotto di due fattori: coerenza con il modello imprenditoriale cooperativo-mutualistico di servizio ai soci e ai territori; efficacia economica dell’operatività, che accumula e trasmette il capitale (finanziario, di conoscenza e di relazioni) alle generazioni future. Per queste ragioni, per la dimensione e l’impatto delle imprese cooperative in quasi tutti i settori dell’economia, l’Assemblea delle Nazioni Unite ha proclamato il 2025 – per la seconda volta dal 2012 – Anno Internazionale delle Cooperative, scegliendo il tema “Le cooperative costruiscono un mondo migliore”.
Noi vogliamo accogliere questo riconoscimento con uno sguardo positivo, nonostante i tragici conflitti che ancora tormentano le popolazioni di molte parti del mondo e un’emergenza sociale sempre alta, fattori che possono incidere sul nostro modo di pensare al futuro, singolarmente e come comunità”.
La serata è continuata secondo i tradizionali canoni di un’Assemblea molto partecipata, di cui diamo conto alle pagine 48-53.
Due brevi riflessioni.
La prima riguarda la “coerenza con il modello imprenditoriale cooperativo-mutualistico di servizio ai soci e ai territori”: è la base sulla quale dobbiamo continuare a proporre il nostro modo di partecipare alla vita della comunità.
La seconda fa riferimento alla responsabilità che abbiamo di conservare, far crescere e trasmettere il capitale, economico e relazionale, accumulato anno dopo anno, a chi verrà dopo di noi: è una responsabilità grande, che impegna fin dalla fondazione gli amministratori e i soci della nostra Banca.
Alessandro Azzi, presidente della Federazione Lombarda BCC, nel suo intervento in Assemblea (grazie!), ci ha fotografato così: “La vostra Banca si distingue per parecchie cose che io vorrei sintetizzare in uno straordinario equilibrio: l’equilibrio tra la dimensione e il radicamento, che non sono scontati; tra la solidità, la profittabilità e la solidarietà; tra il ruolo di istituzione, richiamato dal sindaco, ma con la sensibilità e l’umanità che non sempre le istituzioni hanno; la coerenza tra l’ispirazione, la pratica, la generosità e la continuità nel tempo dei risultati”. E ha aggiunto: “Noi crediamo che la missione, il senso di una banca, sia quello di contribuire al bene comune, di dare risposte alle esigenze vecchie, nuove o rinnovate della comunità”.
L’Assemblea si è chiusa con la nomina degli Organi sociali e ha rivolto un “cordiale, caloroso e riconoscente ringraziamento per l’opera svolta nei quindici anni del suo mandato con dedizione, competenza e concreta collaborazione” al consigliere Daniele Tagliabue.
Per il nuovo Consiglio, che ha voluto confermarmi nella carica di presidente, inizia un triennio carico di incertezze. Ma di una cosa possiamo essere certi: che vogliamo continuare a essere la banca della comunità.