28/03/2022
Le parole del presidente dal numero di Marzo di Concordia

I tempi cambiano, non sempre in meglio. Il Covid prima, la guerra alle porte dell’Europa dopo, sono terribili esempi di cambiamenti in peggio. La reazione della comunità scientifica per arginare il diffondersi del virus è invece un esempio di cambiamento in meglio. E qui mi fermo, perché mentre scrivo queste note non si conosce l’esito dell’invasione militare russa in Ucraina.

Credo fosse doveroso iniziare questa pagina con un richiamo alle due immani sciagure (più la seconda della prima, a dire il vero) che stanno contrassegnando, mese dopo mese, la nostra vita dall’inizio del 2020 ad oggi.

Ma i tempi cambiano, anche se l’uomo continua a non imparare nulla dalla storia. Insieme ai tempi, cambiano ogni tanto anche i simboli e i loghi che identificano marchi e aziende, banche comprese.

Il titolo di questa pagina è il nuovo logo della nostra Banca, messo a punto dalla Capogruppo Iccrea per dare una visione unitaria di un gruppo di banche, tutte BCC, che dal 2019 fanno parte del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea. Un nome lungo, quello del Gruppo, come lunghissimo, anche se bello da leggere e da pronunciare, è il nostro nome completo, vale a dire la nostra ragione sociale: Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù – Banca di Credito Cooperativo – Società Cooperativa. Ce n’è abbastanza per dover prendere fiato dopo averlo pronunciato per intero.

Ma il cambiamento del logo – che non modifica minimamente la ragione sociale della Banca, sia ben chiaro – è un passaggio atteso da tempo per “ammodernare” e semplificare tanto l’aspetto grafico quanto il modo di presentarsi, per iscritto e a voce.

Sono il primo a far fatica a scrivere e dire “BCC Cantù” invece di “Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù” (spesso abbreviato in “Cassa Rurale Cantù”) ma mi sto abituando rapidamente. Al di là delle indicazioni della Capogruppo, anch’io sento il bisogno di “far vedere” che la nostra Banca è parte integrante (e importante, dati i numeri che esprime) del maggiore gruppo bancario cooperativo italiano, un gruppo che si colloca al terzo posto in Italia per sportelli e al quarto per attivi di bilancio.

Questo Gruppo ha scelto di scrivere in modo nuovo lo storico logo della doppia C intrecciata (che prende spunto dal famoso “nodo di Salomone”) abbinato all’acronimo BCC: Banca di Credito Cooperativo. Perciò niente di nuovo-nuovo ma una visibilità e una riconoscibilità immediata e più diretta, però nel solco della storia che ci distingue da oltre cent’anni.

Ma dietro al nuovo logo, al nuovo colore, al BCC bello rotondo e ben visibile, al CANTÙ scritto in blu intenso, nulla è cambiato. O meglio, la nostra Banca è sempre la stessa, ma con più soci, più clienti, più lavoro (depositi, prestiti, numero di operazioni) rispetto a un anno fa. Ed è una banca un po’ più giovane. Il tempo, inesorabile, scorre anche per i nostri collaboratori che raggiungono l’età della pensione. Negli ultimi due anni abbiamo praticamente sostituito ogni “anziano” giunto al termine del proprio percorso lavorativo con un/una giovane. Ragazzi e ragazze (se mi si passa questo termine per definire persone laureate, mature e desiderose di imparare) che danno e daranno il loro contributo di freschezza, voglia di far bene, capacità e impegno per l’ulteriore sviluppo della nostra Banca. Perciò, insieme al “grazie” per chi ha concluso la vita lavorativa in BCC, non posso che accogliere i nuovi arrivati con il benvenuto che avrebbe loro riservato Giovanni Zampese: Forza Ragazzi!