25/06/2020
LA NOSTRA BCC: le parole del direttore generale dal numero di Giugno di Concordia

Abbiamo stravolto la banca: quattro parole per riassumere gli interventi organizzativi attuati a seguito dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19. Forse “da fuori” non si è visto molto, a parte gli orari delle filiali ridotti per alcune settimane e le modalità di accesso agli sportelli, ma “dentro” molte cose sono cambiate. Come “ultimo atto” da direttore generale (andrò in pensione il prossimo 31 luglio), vorrei lasciare su Concordia il resoconto di ciò che abbiamo fatto.

Domenica 23 febbraio: i componenti del Gruppo di Continuità operativa e del Comitato di crisi si riuniscono “a distanza” al fine di impartire le disposizioni utili alla protezione di collaboratori e clienti, oltre che a garantire il regolare svolgimento dell’attività. Il 26 febbraio vengono consegnati i primi pannelli protettivi in plexiglass e, man mano, mascherine, guanti, gel igienizzanti, eccetera.

Per consentire il distanziamento tra le persone vengono sdoppiati tutti gli uffici centrali, trasferendo il personale in edifici o piani separati. Si adotta rapidamente anche lo smart working (meglio sarebbe dire home working ) dando la possibilità ad oltre 100 collaboratori di lavorare da casa.

Vengono create chat tra i direttori di filiale e i responsabili dei vari uffici per avere contatti tempestivi anche “fuori orario”, vista la rapida evoluzione delle norme riferite alla pandemia.

Il Consiglio di amministrazione, prima ancora dell’emanazione del decreto “Cura Italia” che fissa il termine a sei mesi, delibera di concedere sospensioni di mutui sino a dodici mesi. In collaborazione con le Associazioni di categoria, vengono rapidamente stipulati accordi con i principali Consorzi Fidi per i finanziamenti di liquidità.

Cominciano ad arrivare le domande di sospensione dei mutui e le richieste di liquidità. Le pratiche da lavorare si moltiplicano di giorno in giorno. Per far fronte alle crescenti richieste, si chiede la collaborazione di tutto il personale, cambiando la “mansione”, ovvero il tipo di lavoro svolto, ad oltre 30 persone. Vengono trasferiti anche molti colleghi dalle filiali all’Ufficio mutui e all’Ufficio fidi, soprattutto nel comparto dei Crediti assistiti da garanzia dello Stato. Di fatto, nasce una task force di dimensioni adeguate a soddisfare le numerosissime richieste, anch’esse gestite in modalità smart : non potendo incontrarsi fisicamente, le abituali procedure “su carta” sono sostituite da messaggi scambiati via mail o via Pec o via telefono. Tutte le riunioni di lavoro vengono effettuate in videoconferenza, così come i corsi di formazione.

Il risultato di tanto impegno? Alla data del 22 giugno 2020 risultano sospesi oltre 3.500 mutui (a fronte dei 207 di tutto il 2019!) per un “debito residuo” complessivo, cioè capitale da rimborsare, di 528 milioni, che equivale a più di un terzo dei mutui in essere. La sospensione dei pagamenti genera un temporaneo mancato rientro di 75 milioni di euro, soldi che le aziende e le famiglie possono destinare alle necessità più urgenti. Per quanto riguarda la liquidità, in tre mesi vengono erogati più di 1.200 nuovi mutui, nonostante le molte formalità burocratiche per ottenere le garanzie statali.

Conclusione: in poche settimane abbiamo rivoluzionato molti processi lavorativi e introdotto nuove modalità operative, non per sentirci dire che siamo bravi ma al fine di sostenere le imprese, le famiglie, il territorio. Come dice spesso il presidente, abbiamo fatto la BCC: Banca Cooperativa della Comunità.

Gianbattista Lanzi, direttore