28/06/2022
2021 - 2022: le parole del direttore dal numero di Giugno di Concordia

Riprendo, aggiornandolo, il titolo della pagina pubblicata sul numero di giugno dello scorso anno. Lo riprendo perché c’è una sorta di continuità tra quanto accaduto nel 2020 e gli eventi del 2021. Continuità dettata dal protrarsi della pandemia, dai parziali lockdown, dagli andamenti economici e dall’evoluzione delle principali grandezze bancarie, misurate dai valori di raccolta e impieghi, patrimonio, redditività. In altre pagine di questo numero diamo spazio ai risultati presentati nell’assemblea, ahimè ancora a “porte chiuse”, del 30 aprile scorso. Qui mi preme evidenziare solo pochi aspetti tra i più rilevanti della nostra Banca. Prima dei numeri, desidero però ricordare le condizioni di difficoltà operativa e relazionale che hanno condizionato, anche nel 2021, l’attività oltre che la vita stessa delle persone. Fare banca in quel contesto ha richiesto un impegno maggiore del solito, e di questo voglio pubblicamente ringraziare i colleghi che hanno continuato a svolgere i loro compiti garantendo, al contempo, la migliore assistenza alla clientela. La conferma di questo percorso virtuoso è rappresentata dalla fiducia di soci e clienti che hanno permesso di registrare una crescita in tutti i settori operativi della banca con i depositi complessivi che, per la prima volta, hanno superato i 4 miliardi di euro. A giugno dello scorso anno scrivevo: “Il dato che più è cresciuto nel 2020, tanto in termini assolti che in percentuale, è quello della raccolta da clientela, che ha superato i 3,6 miliardi di euro.” A questo rilevante aumento si accompagnano le grandezze di prodotto bancario lordo (somma di raccolta e impieghi, che ha superato i 5,8 miliardi), di margine di intermediazione, di accantonamenti prudenziali e di risultato netto che genera un’ulteriore crescita della solidità patrimoniale e permette di dare un tangibile contributo al nostro territorio in ambito sociale, associativo, culturale, sportivo. Anche il primo scorcio del 2022 riflette il positivo andamento dello scorso esercizio e confidiamo quindi di poter continuare a migliorare i volumi di lavoro e gli indici di bilancio, fatta salva l’imponderabilità degli effetti di una guerra che sembra non voler finire, con tutto il suo carico di tragedie e dolori. Un doveroso e orgoglioso accenno alla nuova sede di Cantù, che è stata interessata da una ristrutturazione totale durata circa otto mesi. Un tempo non breve, ma indispensabile per realizzare un intervento radicale, che ha reso il piano terreno dello storico palazzo di Corso Unità d’Italia un luogo di incontro luminoso, funzionale, accogliente, adatto a tessere la migliore relazione tra i soci, i clienti e la propria banca. La precedente struttura, inaugurata nel 1977 (anche se operativa dall’anno prima) aveva bisogno di essere rinnovata, o meglio, rifatta totalmente. I lavori, che hanno interessato una superficie di oltre 1000 metri quadrati, si sono svolti nel rispetto di un calendario che imponeva tempi precisi di esecuzione, imprevisti compresi, allo scopo di permettere ai colleghi, temporaneamente operativi nella “banca mobile”, di rientrare in una sede adeguata entro il più breve tempo possibile. Ce l’abbiamo fatta. È tempo di “amarcord”. Riprendo il numero 15 di Concordia, settembre 2013, nel quale troviamo immagini del trasloco dagli uffici di piazza San Rocco alla nuova sede. E leggo parole che valgono ancora adesso: “Il mondo è cambiato, le sedi della banca sono cambiate. Ma la Cassa Rurale “di una volta” c’è ancora. Le nostre radici sono ben piantate in questa terra, i nostri valori sono sempre gli stessi. Noi continuiamo a crederci, perché è su di essi che si costruisce un futuro migliore.”