25/09/2020
COOPERAZIONE, VALORE AGGIUNTO: le parole del presidente dal numero di Settembre di Concordia

“Le persone della mia età sono state educate, come quelle delle generazioni precedenti, a vivere e gestire la normalità. Ci dicevano che, se nella vita fosse arrivato un momento di crisi, ce la saremmo cavata, ma che la normalità era il lungo flusso ordinato della vita.

Oggi, ma sarà sempre più così domani, la nuova normalità sarà la crisi, intesa in senso anche positivo: le nostre vite saranno chiamate ad adattarsi, alla flessibilità, al cambiamento. La normalità di fatto non esisterà più.

Educare le persone a vivere 40 anni di vita professionale di normalità non ha più alcun senso. E oggi che lavoro con studenti provenienti da 90 paesi, compresa l’Italia, posso affermare che, per le loro caratteristiche, per il loro DNA, per la loro storia, gli italiani sono i più adatti a vivere questa situazione nuova, caratterizzata dalla flessibilità e dalla capacità di reinventare continuamente la soluzione. Altri, invece, anche nostri concorrenti, sbandano di fronte al cambiamento, perché sono organizzati secondo uno schema di normalità che oggi non esiste più.

Vedo che i nostri giovani sono migliori di quelli di altri paesi. Anche il fatto che i nostri manager siano molto richiesti in giro per il mondo è il frutto della nostra tipica capacità di adattamento alle situazioni, di flessibilità, di creatività, tutte doti oggi molto più importanti di ieri.

… …

E non dimentichiamo altri aspetti decisivi dell’Italia. Il nostro paese è campione di imprenditorialità, di creatività, di predisposizione al risparmio e all’investimento. L’Italia in questo ha un dinamismo, che è esattamente quanto il cambiamento di oggi richiede. Per non parlare del fatto che lo stile di vita, la bellezza che noi rappresentiamo non sono oggi solo un valore aggiunto marginale, ma il cuore di ciò che in una competizione mondiale viene ricercato.”

Le frasi che avete appena letto sono un piccolissimo estratto della “lectio cooperativa” tenuta dal professor Enrico Letta (docente all’Istituto di studi politici di Parigi) all’Assemblea di Federcasse il 22 novembre 2019. Sono inserite in un contesto ben più ampio di considerazioni sull’Europa, sul ruolo dell’Italia e sul valore del Credito Cooperativo e della cooperazione in generale.

Rileggendole oggi, trovo queste parole più che mai attuali, pur se il contesto attuale è molto diverso da quello di novembre 2019. Sono però parole che, in un periodo di crisi e difficoltà come l’attuale, dominato dall’emergenza sanitaria, economica e sociale, offrono ragioni di speranza e invitano ad agire, a vincere il pessimismo, ad avere coraggio, a non temere il futuro ma a costruirlo – oggi dovremmo dire ri-costruirlo – nel migliore dei modi possibile.

Ognuno deve fare la propria parte, si dice spesso.

Ma altrettanto spesso lo si dice pensando che sia “l’altro” a doverlo fare. Invece siamo tutti responsabili di costruire un futuro migliore, persone e istituzioni. Noi BCC ancora più di altri e insieme a noi i nostri soci.

Riprendo le parole di Enrico Letta: “La forza dei valori cooperativi è un vantaggio che deve essere fatto conoscere di più di quanto si è fatto finora e in modo che sia chiaramente percepibile la differenza con gli altri.”

La forza dei valori cooperativi, l’esigenza di farla conoscere. Un bel compito per i prossimi anni.

Angelo Porro, presidente